MILANO – Pioli s’è aggrappato al suo leader, al suo uomo-simbolo per sfatare il tabù derby e volare in testa alla classifica. Ibrahimovic ha trascinato il Milan contro l’Inter, una doppietta a 39 anni che non ha età e che ha sancito – come se ce ne fosse ancora bisogno – di nuovo la grandezza di Zlatan, re di Milano. Anzi no, dio della città, come ama definirsi lui sui social: “Milano non ha mai avuto un re, ma un dio”. Parola di Ibra, il solito spaccone.
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