Continuano a fare rumore le dichiarazioni di Cristiano Ronaldo sui tamponi. Il portoghese, una volta saputo che non avrebbe giocato contro il Barcellona, si è lasciato andare sui social, causando parecchie polemiche. In molti gli hanno risposto, sottolineando quanto in questo momento così complicato non c’era certo bisogno che una delle persone più celebri del mondo si mettesse a sindacare sui metodi di controllo e di arginamento di una pandemia globale. E adesso lo scontro arriva nel paese che per dieci anni è stato una seconda casa per CR7: la Spagna. A parlare è stato Fernando Simón, direttore del Centro di Coordinazione delle Allerte e delle Emergenze sanitarie.
ESPERTO – Come spiega AS, l’esperto in pandemie del governo spagnolo ha partecipato a una diretta su Facebook e ha anche avuto modo di parlare delle dichiarazioni di Ronaldo, secondo cui i tamponi sono…una str***ata”. Un qualcosa che a Simón non va per niente giù. “I risultati dei test bisogna saperli interpretare correttamente, non è così semplice. E poi si creano situazioni come quella di Cristiano Ronaldo, che adesso è diventato un esperto di tamponi. Non voglio dire molto al riguardo, ma il ragazzo ha molte possibilità di imparare qualcosa al riguardo, se vuole”. Insomma, lo spagnolo sottolinea come il portoghese abbia parlato senza cognizione di causa.
CAPIRE – Un qualcosa che però evidentemente fanno in molti in questo momento… “Da quando è iniziata la pandemia, tutti al mondo pensano di essere diventati esperti per quello che riguarda la salute. Vero, ci sono molti che lo sono sul serio e altri che durante questo periodo hanno imparato molto, ma ognuno al mondo ha la sua opinione. Ma parliamo di questioni che bisogna capire sul serio. Lo abbiamo detto molte volte, facciamo i tamponi perchè dobbiamo, non serve a niente che chi viene sottoposto alla prova poi sappia interpretare il risultato”. Insomma, va bene la frustrazione di non aver potuto giocare contro il Barça, ma per l’esperto spagnolo stavolta Cristiano…merita almeno un cartellino giallo.