Manuel Locatelli a tutto campo. Il centrocampista del Sassuolo, ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio affrontando diversi argomenti. Dall’esordio alle ambizioni per il futuro, passando un inizio di carriera complicato e un futuro da costruire riprendendosi ciò che aveva perso
RIENTRO – Il ragazzo ha idee chiare. “Spero di tornare in una big e mi piacerebbe giocare la Champions League. Mi manca quella musichetta, e anche i tifosi. So che tutto passa da quest’annata con il Sassuolo, ma il presente è la cosa più importante. Per raggiungere il mio livello attuale ho dovuto fare un passo indietro, prendere la rincorsa e poi rilanciarmi. Mi ci è voluto tanto per mettermi in discussione. Davo la colpa agli altri, ma in realtà le colpe le avevo anche io. Quando me lo sono messo in testa, sono riuscito a trovare un equilibrio, poi tutto viene di conseguenza”.
CARRIERA – Schiacciato dalle attese, più che dalla responsabilità. “Ho ricevuto tutto subito e troppo velocemente. Ora sono in una realtà tranquilla e ne sono felice. L’ambiente che c’è a Sassuolo mi ha portato a essere la persona e il calciatore che sono adesso. Avevo bisogno di tempo e non mi è stato concesso. Adesso invece tutto è cambiato e i miglioramenti si sono visti”.7
FUTURO – L’incontro con De Zerbi è stato fondamentale. “Il nostro gioco si sposa totalmente con le mia caratteristiche. È tutto finalizzato, non è solo un possesso per divertirsi. Giocando a due riesco sia a palleggiare che a fare inserimenti e questo mi piace. Bisogna saper fare più ruoli e interpretarli nel modo migliore possibile. Mi trovo benissimo a due, sia con De Zerbi che con Mancini. L’esordio in nazionale è stata l’emozione più grande della mia vita. Sarò sempre grato al CT perché mi ha regalato il sogno più bello della mia infanzia. Il segreto del mister è la serenità che trasmette al gruppo”.