BARCELLONA (SPAGNA) – 43 titoli tra club e nazionale, 118 presenze con la casacca verdeoro (terzo nella classifica all time), Dani Alves non ha bisogno di presentazioni, il campo e la bacheca dei trofei parlano per lui. Secondo alcune voci di mercato girate nelle scorse settimane, il terzino brasiliano, dal 2019 al Santos, vorrebbe tornare a giocare in Europa, lì dove ha indossato le maglie di Siviglia, Barcellona, Juve e Psg. Parlando alla radio catalana RAC 1, Dani Alves ha riavvolto il nastro, tornando a parlare del suo addio ai blaugrana. Dopo otto stagioni durante le quali ha vinto praticamente tutto, nel 2016 è stato scaricato dalla società catalana perchè ritenuto ormai in fase calante. Per rilanciarsi, Dani Alves ha accettato l’offerta della Juve. Nel suo anno in bianconero ha dimostrato tutto il proprio valore, vincendo campionato e Coppa Italia con la Vecchia Signora e sfiorando la Champions League, sfumata solo in finale contro il Real Madrid. Chiusa l’esperienza in bianconero, succede quello che non ti aspetti.
Dani Alves, che attacco al Barcellona!
Dani Alves rivela: “Ho detto al Barcellona che sarei tornato. Sono andato alla Juve per dimostrare che ero ancora in grado di giocare ad alto livello. Volevo tornare al Barça e loro avevano bisogno di me, ma non hanno avuto le p**** di ammettere che si erano sbagliati nei miei confronti. Se mi avessero trattato come pensavo di meritare, starei ancora giocando con il Barcellona, perchè è un club che amo. Lo stile del Barcellona sta cambiando – continua il terzino brasiliano -. Il club ha perso la sua identità e ora dovrà vivere un processo complicato per recuperarla. Credo che il Barça ora voglia essere solo un club che fa affari, vendere e comprare giocatori. E quando fai una cosa del genere perdi la tua identità, ecco qual è il problema al Barcellona”. Dani Alves risponde poi così a chi vede nel terzino statunitense del Barcellona Sergino Dest un suo possibile erede: “Se dovessi dare un consiglio a Dest, gliene darei uno molto semplice: passa il pallone a Messi. Sergino Dest ha molte qualità e può fare bene al Barça, ma non mi piace fare paragoni. È successo anche a me con Cafu ed è un qualcosa che non ha molto senso”.