FIRENZE – Domani la Fiorentina dovrà battere e bene il Parma: ne va della permanenza in panchina di Beppe Iachini. L’allenatore marchigiano è in bilico dopo un avvio di stagione deludente. Queste le sue parole in conferenza stampa alla vigilia della sfida del Tardini: “Sono dispiaciuto per Callejon perché già da qualche settimana stavamo lavorando per portarlo alla miglior condizione: la positività è un fulmine a ciel sereno: peccato perché stava cercando di raggiungere i suoi ritmi migliori”. La panchina di Iachini è assai traballante: “Le voci fanno parte del calcio, dobbiamo rimanere concentrati: Iachini o non Iachini, conta il sudore sulla maglia. Dobbiamo fare una buona partita non commettendo gli errori di Roma, dove dopo un’ottima partenza siamo stati lacunosi in compattezza e intensità. Commisso mi è sempre stato vicino, quando abbiamo ripreso dopo il lockdown le voci su di me c’erano: mi dispiace perché se ci fosse stato un clima così difficile, non sarei rimasto oppure non si sarebbe giudicato in modo positivo il mio operato. Sono cresciuti tanti calciatori in questi mesi, come Castrovilli. Sono arrivato con la squadra quartultima e abbiamo concluso al 10° posto”.
“L’assenza di Pezzella si è fatta sentire, abbiamo pagato oltre le nostre possibilità la sua indisponibilità: nemmeno domani ci sarà perché ha fastidio al piede”. Iachini smentisce poi alcune voci: “Non è vero che la dirigenza ha chiesto le mie dimissioni: vogliamo uscire fuori da una situazione difficile che si è creata fin da subito. Potevamo avere qualche punto in più e abbiamo avuto fin da questo inizio anomalo di campionato delle difficoltà: abbiamo pagato dazio con infortuni e mancanza di serenità. Noi però siamo tutti professionisti, la vicinanza della proprietà c’è stata: io non ho mai guardato ai soldi, lo avrei fatto ieri di dimettermi se avessi percepito un brutto clima attorno a me da parte del club o dei giocatori. Siamo la squadra che tira di più in area di rigore, dobbiamo continuare a lavorare e a far girare questa ruota”.
Un parere anche sul Parma: “Con i miei abbiamo evidenziato le ottime individualità di Liverani: dovremo fare una gara di spessore, in ogni partita ci sono tante gare: dobbiamo trovare la serenità dello scorso anno, servirà continuità di punti e risultati visto che eravamo partiti bene, con un precampionato dove avevamo fatto vedere buone cose”. Sulle gerarchie in attacco: “All’inizio dell’anno ha giocato Kouame perché era quello che stava più in forma. Non possiamo chiedere ai ragazzi che indossano la maglia numero 9 di essere come Batistuta. Adesso tutti stanno ritrovando la loro fiducia e il loro entusiasmo. Firenze è una piazza particolare, con pressioni e responsabilità: guardate quello che sta facendo Simeone al Cagliari. Ora anche i nostri attaccanti hanno bisogno di fiducia, non possiamo avere da loro tutto e subito
“Ribery? Solo il campo è la medicina”
“Ribery? È partito bene ma a Milano ha preso una botta alla caviglia dove si è infortunato l’anno scorso. Questa settimana è stato meglio della scorsa: facciamo fatica a tenerlo fuori anche se non è al 100% ma prima dobbiamo fargli ritrovare la giusta brillantezza. Gli serve campo, solo quella è la medicina. Quando sente un po’ di dolore sembra abbia un atteggiamento particolare ma va solo accompagnato per farlo tornare al top. Più settimane starà sul campo e maggiore sarà la brillantezza. Pedro visto che sta segnando tantissimo in Brasile? Coi se e i ma… si va poco lontano. Quando sono arrivato io, aveva un percorso di lavoro da portare avanti dopo un infortunio. Abbiamo scelto di investire su Cutrone pur sapendo che Pedro è un ragazzo di qualità, che si sta mettendo in luce in un campionato diverso dal nostro”.