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Juve, Kulusevski aspetta Morata

Benedetto da Andrea Pirlo e dalla Juventus tutta, il rientro di Alvaro Morata per Dejan Kulusevski ha anche un risvolto negativo. Ma al tempo stesso lo svedese ne beneficerà ancora di più di molti dei suoi compagni. Il paradosso si spiega facilmente: senza Morata (e senza Dybala), nell’ultimo periodo forse soltanto Cristiano Ronaldo ha avuto maggior certezza di giocare dell’ex Parma, titolare nelle ultime quattro partite e in sette delle ultime otto, come non gli era ancora successo in questa stagione. E a tutti i calciatori piace giocare titolari, cosa che Kuluesvski farà un po’ meno con il pieno recupero di Morata prima e Dybala poi. Tutti però hanno anche bisogno di riposare e questo allo svedese farà bene: d’accordo che ha 20 anni e doti atletiche fuori dal comune, ma giocare nella Juventus comporta anche un dispendio di energie mentali a cui non era certo abituato.

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Non è però la possibilità di tirare il fiato il principale effetto positivo che il ritorno di Morata avrà su Kulusevski. Con lo spagnolo in campo, lui potrà abbandonare quel ruolo di attaccante in cui Andrea Pirlo ha dovuto adattarlo per necessità (e sarà ancora così stasera). Più tecnico e più forte fisicamente di Federico Chiesa, dunque più adatto ad affrontare quelle situazioni di corpo a corpo in spazi stretti, magari anche spalle alla porta, in cui si trova spesso un attaccante e che avrebbero penalizzato l’ex viola, è stato la scelta più naturale. Più naturale tra quelle a disposizione del tecnico, s’intende: perché per quanto abbia cercato di dare il massimo con grande applicazione e senza sfigurare, è apparso evidente che quello di attaccante non è il suo ruolo, men che mai con una punta atipica come Ronaldo accanto. E già contro lo Spezia Kulusevski è stato subito rivitalizzato, assieme a tutta la squadra, dall’ingresso di Morata che lo ha riportato in una posizione più consona alle sue caratteristiche.

Ma qual è il vero ruolo di Kulusevski? Domanda a cui è più difficile rispondere e, considerato che si parla di un giocatore di 20 anni, alla seconda stagione non solo in Serie A ma in assoluto tra i professionisti, è anche abbastanza normale che sia così.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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