Il Toro perde la gara più importante, quella da vincere a ogni costo per tagliare fuori il Crotone e alimentare la striscia di cinque risultati utili consecutivi alla vigilia centrata da Nicola. Tecnico che avrebbe dovuto attaccare un avversario che la classifica e lo spessore tecnico non eccelso del reparto difensivo autorizzavano a mettere sotto pressione. Magari con Verdi o Gojak subito in campo al posto di una mezzala. Certo le due partite saltate causa Covid non hanno aiutato a mantenere il ritmo partita, e i pochi allenamenti collettivi hanno inciso sulla tenuta fisica, ma se c’era una partita nella quale rischiare qualcosa questa era quella dello Scida. A vincere sono invece i rossoblù di Cosmi, esaltati da giocate in serie di Messias e dalla spietatezza in area di Simy, autore di una doppietta con terzo gol – una perla – grazie a Reca da fuori area (chiude la quarta rete di Ounas). Il Toro era riuscito a rimetterla in sesto con Mandragora, poi la rete, tanto bella quanto evanescente, di Sanabria. Un pallone all’incrocio che finisce per aumentare i rimpianti. Che i granata, pur non meritando il pari, avrebbero potuto lenire se l’arbitro Guida, già molto generoso nel concedere rigore al Crotone, avesse assegnato la stessa punizione al Toro per un fallo di mano di Simy nella dinamica simile a quello commesso da Ansaldi, o giudicato irregolare una spinta di Luperto ai danni di Izzo (valutata anche al Var).
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Il Torino non crea pericoli
Nicola propone il Toro atteso alla vigilia, con Bonazzoli compagno di reparto di Zaza. Tra i granata è fin dai primi minuti palese la mancanza di un uomo in grado di accendere la manovra. Tanto che il primo pericolo per Cordaz arriva da calcio di punizione, con Rodriguez che dal limite destro dell’area crotonese alza appena sopra la traversa (8’). Nella fase iniziale del primo tempo la squadra di Nicola è sì in controllo, ma la produzione offensiva è del tutto sterile. La quasi totale assenza di pericoli patiti autorizza il Crotone ad alzare il baricentro: l’avvisaglia del gol è un tiro di Messias che, innestato da un passaggio suicida di Zaza, costringe Sirigu alla parata a mano aperta (23’). Il gol arriva 4’ più tardi su rigore, con Simy che spiazza lo stesso Sirigu. Rigore assai generoso, visto che Messias mette le mani sulla schiena di Ansaldi, il quale alza il braccio reclamando il fallo e si vede carambolare sul medesimo il pallone. Il Toro subisce il colpo, e nonostante Izzo abbia sui piedi il pallone del pari, ma non trovi il tempo della battuta su angolo di Ansaldi, rischia di affondare. Al 32’ Vojvoda con il corpo devia una conclusione diretta in porta di Molina, quindi al 35’ Ounas, liberato da una giocata con la suola di Simy, è assai egoista nell’ignorare Messias optando per un tiro che termina abbondantemente a lato. La paura sveglia il Toro, che prima ci prova con Ansaldi (Cordaz in angolo al 36’), quindi con Lyanco (alto di testa al 42’), e infine pareggia con Mandragora (cross di Vojvoda, ponte di Ansaldi e deviazione vincente dell’ex anche del Crotone a pochi secondi dalla fine dell’intervallo).
Il Torino non è in giornata
L’avvio di ripresa subito mette in chiaro che per il Toro non è giornata: traversa di Bonazzoli (Zaza non raccoglie) e sul ribaltamento di fronte nuovo vantaggio del Crotone (9’): palo di Petriccione, pallone a Messias che da due metri tira su Sirigu il quale respinge corto consentendo la zampata di Simy. Al 19’ Magallan di testa va vicino al tris (palo), prima e dopo si concretizzano i due episodi da rigore (spinta di Luperto su Izzo e mani di Simy: al 14’ e 24’). Al 29’ ancora Crotone con Lyanco che respinge di petto un tiro di Ounas. Poi, al 33’, un Toro ridisegnato in campo con un po’ più di qualità – offerta da Gojak e Verdi (dentro anche Sanabria) – torna pericoloso: l’ex del Napoli imbecca il bosniaco che conclude a lato. Due minuti dopo il tris arriva calabrese arriva però con Reca (gran tiro da fuori), poi al 39’ la rete dell’illusione di Sanabria. In coda, il poker di Ounas, e il rosso a Rincon a testimoniare tutta la frustrazione dei granata.