PARMA – “Non posso parlare dal punto di partenza degli obiettivi di squadra, all’inizio non c’ero; per quanto riguarda quello del Cagliari a detta del loro presidente hanno migliorato la squadra a livello di budget. Un punto in comune può essere il fatto che non si è dato continuità al lavoro dell’anno precedente e si possono aver avute delle difficoltà”. Lo ha dichiarato il tecnico del Parma, Roberto D’Aversa, in vista del prossimo incontro di campionato contro il Cagliari: “I momenti di difficoltà li abbiamo affrontati anche in passato nonostante poi l’esito finale sia stato sempre positivo. Un allenatore vive i medesimi momenti nella stessa maniera: fa autocritica sia quando le cose non vanno bene sia quando vanno bene. C’è dispiacere in questo momento per non avere sfruttato al massimo quel che si è fatto in campo e corretto quegli errori che hanno influito risultato e classifica. Una rosa come quella del Cagliari, che sulla carta è quella di una squadra forte, si ritrova a due punti da noi in classifica: questo sta a dimostrare quanto è complicato il campionato di Serie A. Per quel che mi riguarda, dobbiamo ragionare su noi stessi, consapevoli della partita che andiamo ad affrontare domani. Domani non giochiamo contro una squadra ma contro una regione, un popolo: e conosciamo le motivazioni con le quali bisogna affrontare la gara. Non è una partita normale, è “la” partita. Chi uscirà vincitore credo affronterà il seguito del cammino con una prospettiva diversa, ma non è detto che chi perde non abbia possibilità di salvarsi. Vincere può essere un vantaggio, ma se una perde poi può vincerne tre di fila. Noi dobbiamo ragionare sulla partita di domani, andandoci in maniera determinata per fare sì che siamo noi ad uscire vincitori”
“Non possiamo regalare un tempo”
“Lo stato d’animo è quello post sconfitta: contro il Milan nel primo tempo si è fatto non bene e questo non ce lo possiamo permettere; a fine gara si può anche perdere contro il Milan, ma di certo non possiamo concedere a nessuno il primo tempo. Questo non fa parte del nostro dna, domani dobbiamo fare in modo che questo non accada. Ci devono essere 95 minuti di concentrazione, determinazione: restare presenti con la testa nella partita senza ragionare su altro. Di fronte abbiamo una squadra forte, con delle problematiche perché vengono da 4 sconfitte, hanno fatto un’ottima prestazione contro l’Inter. Ognuno di noi credo debba sentirsi responsabile in questo momento; un allenatore lo fa a prescindere dal risultato. Da allenatore devo cercare le motivazioni per le quali a Benevento si è fatto veramente poco anche se ci poteva essere l’attenuante dei nazionali o della pausa. Contro il Milan sapevamo che giocavamo contro una squadra importante e dovevamo recuperare i punti lasciati a Benevento, dunque mi aspettavo un atteggiamento diverso nel primo tempo”.
“Gioca chi mi dà affidabilità”
“Sulle condizioni della squadra ci sono comunicazioni giorno per giorno, quel che devo fare io è capire gli undici che mi hanno dato più garanzie. Sarà una partita nella quale bisogna avere qualcosa in più sotto l’aspetto della motivazione, chi mi dà più affidabilità sarà molto probabilmente titolare, poi ci sono altre scelte legate agli allenamenti, aspettiamo domani. Più che ragionare sulla partita dell’anno scorso lo farei sull’ultima e penultima, abbiamo buttato tante occasioni, domani non ce lo possiamo permettere, va affrontata come una finale senza pensare al futuro. Dal punto di vista della voglia di portare a casa il risultato e del non concedere domani dobbiamo fare una partita completa. Per fare sì che le ultime tre giornate di campionato siano decisive, il tutto passa dalla partita di domani. In questo momento quel che abbiamo fatto non è bastato per portare a casa la vittoria, quindi bisogna migliorare”.
“Andiamo a fare risultato”
“Se avessi avuto due punte strutturate sempre, credo che si sarebbero viste in campo assieme più spesso, non sempre è dipeso da una volontà mia, se la condizione fisica di entrambi lo permette è una situazione che si può verificare ma bisogna avere anche l’eventuale alternativa, ovvero il poter sostituire uno dei due in caso di necessità. Sappiamo di avere due punte fuori come Inglese e Zirkzee, quindi si ragiona in base ai chi può scendere in campo. Un dubbio che mi porto sempre è quello di Dierckx, contro il Milan se chi ha giocato e aveva un problema avesse dato forfait ci sarebbe allora stato lui titolare. Dan è un giocatore di prospettiva, molto forte, bisogna cercare di non bruciarlo, ha avuto una crescita esponenziale, l’ha dimostrato contro il Sassuolo con personalità e freddezza nonostante sia un 2003. Ci sono crescite importanti di altri giocatori, penso a Busi che è un altro giocatore che mi mette in difficoltà per giocare dall’inizio o meno, ma anche Dennis Man. La cosa più importante è andare a Cagliari e cercare di fare risultato per il presidente e per i tifosi”