Il g.m. e i Friedkin al lavoro: i big restano, ma in una rosa ristretta. Spazio ai giovani e ingaggi più bassi
Domanda: per la Roma, c’è qualcosa di apparentemente più importante del Manchester o – perché no? – di una eventuale finale di Europa League a Danzica? Probabilmente sì. C’è un progetto di futuro, che potrà essere anabolizzato o meno a seconda del budget a disposizione, ma le cui linee guida sembrano tracciate. L’esecutore del piano è un giovane finora schivo, il general manager Tiago Pinto, appena 36enne, su cui raccontano ci sia rimasto male per le considerazioni gelide che gli hanno riservato quelli che lo ha preceduto in giallorosso, Sabatini e Petrachi.