TORINO – La portata della sconfitta è poderosa, perché non è solo un pesante ko politico, ma si unisce la brutta figura di un progetto che crolla meno di quarantotto ore dalla nascita. Andrea Agnelli accusa il colpo e intorno a lui si scatena la furia dei nemici. Perché è inevitabile che vengano ipotizzate delle conseguenze sul suo ruolo a capo della Juventus. Le voci di un suo addio, voluto dalla proprietà, ovvero dal cugino Elkann e quelle dell’arrivo di un altro cugino, Alessandro Nasi, alla presidenza bianconera circolano da ventiquattro ore, insistenti ma, per ora, senza riscontro. Nel frattempo Agnelli, che ieri ha dichiarato archiviata la Superlega, torna a concentrarsi sulla Juventus, che affronta un finale di stagione difficile e pericoloso, nel quale è sempre più fondamentale – ironia della sorte – la qualificazione alla prossima Champions League. Proviamo a fare chiarezza su quanto può succedere alla Juventus e al suo presidente mentre si placa il tornado della Superlega, ma non la bufera intorno a lui.
Agnelli rischia il posto di presidente della Juventus?
In questo momento no. Non ci sono segnali da parte della proprietà, che in definitiva è l’unico attore di questa vicenda che può prendere una decisione sulla presidenza della Juventus.
I rapporti fra John Elkann e Andrea Agnelli come sono?
Buoni. In questi giorni si sono sentiti spesso e anche ieri c’è stata una telefonata fra i due, per commentare le vicende della Superlega.
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