E’ curiosa la percezione dell’opzione Pirlo. Intorno alla Juventus, il cosiddetto ambiente, quello formato da addetti ai lavori, media e affini, l’ipotesi che l’attuale tecnico bianconero possa esserlo anche nella prossima stagione è considerata remota. Dentro alla Juventus, invece, è l’unica ipotesi possibile. Per carità, tutto molto logico, anche perché con quattro partite che possono decidere non solo il destino sportivo, ma anche quello finanziario della società (Champions o no), sarebbe irresponsabile andarsene in giro a mettere in dubbio l’allenatore. Ma il quadrato che viene fatto intorno a Pirlo dà l’impressione di essere qualcosa di più di una difesa d’ufficio.
Ipotesi avanti con Pirlo
Cioè: con la qualificazione Champions e la Coppa Italia alzata a Roma, c’è la concreta possibilità che la società vada avanti con Pirlo, dandogli fiducia e provando a correggere gli errori di gestione della stagione che, per circostanze, episodi e sfortuna, è stata la più difficile degli ultimi anni. Certo, potrebbe non bastare raggiungere l’obiettivo minimo in campionato (ovvero il quarto posto), perché alcune delle prestazioni da febbraio in poi hanno suscitato qualche inquietudini in sede per il reiterarsi di errori gravi e per l’involuzione tattica mostrata dalla squadra. E a proposito di squadra, la sensazione è che in questo momento non ci siano fratture personali fra Pirlo e lo spogliatoio, come le esultanze di Udine hanno dimostrato. Se da una parte è evidente che il gioco che aveva in testa Pirlo all’inizio della stagione non viene messo in pratica da tre mesi a questa parte, dall’altra non c’è una fronda contro il tecnico. Piuttosto, si coglie una squadra che ha perso un po’ di fiducia e, forse, una certa unità di intenti. Il finale adrenalinico di Udine potrebbe aver riacceso qualcosa, come un colpo di defibrillatore all’orgoglio della squadra che ha dominato per nove anni e adesso sta faticando a conquistare il quarto posto.
Tutti gli approfondimenti nell’edizione odierna di Tuttosport