FIRENZE – “Sono convinto che avremmo potuto fare un campionato diverso. Con il presidente c’è un ottimo rapporto. Sono rientrato con la squadra ansiosa e la pressione addosso. Sotto certi aspetti dovevamo rimetterci a lavorare. Ho la convinzione che potevamo gestire questo percorso con maggiore tranquillità: sono tornato perché sono affezionato al presidente per la stima e alla piazza perché mi ha sempre voluto bene, ma anche per i giocatori, con cui ho legato dopo il Covid. Siamo stati bravi a non concedere nulla: grande partita dei ragazzi”. Queste le parole dell’allenatore della Fiorentina, Giuseppe Iachini, ai microfoni di DAZN dopo la vittoria casalinga per 2-0 sulla Lazio riguardo alla condizione fisica, mentale e tattica dei suoi ragazzi: “Guardiamo alla grande prestazione con spirito, mentalità e organizzazione. Abbiamo dovuto lavorare molto: già a Sassuolo avevamo fatto bene, perdendo per due rigori concessi in pochi minuti ma lo spirito è sempre stato giusto da parte di tutti. Non potevamo solamente soffrire a centrocampo: con Bonaventura e Castrovilli al posto di Amrabat insieme avremmo avuto più pericolosità, una scelta tattica”.
“Vlahovic e Ribery molto bravi”
“I cinque cambi non portano sempre a qualcosa: subentrare non è la stessa cosa che iniziare da titolare. Che Franck stia concentrato anche quando è fuori è giusto. Grande gara di tutti: con i ragazzi ci stimiamo. Vlahovic e Ribery hanno legato e sono stati bravi a giocare in profondità”. Il tecnico, inoltre, ha voluto evidenziare le sue scelte e lo stato di forma dei suoi attaccanti: “Ho visto un gruppo vero. Dusan sta segnando e nelle ultime cinque partite abbiamo realizzato 11 reti: cresciamo e creiamo tantissimo. Vlahovic ha vent’anni, deve lavorare ed essere umile: gli chiedo di rimanere sempre coi piedi per terra, con le qualità che ha potrà fare tantissimo. Quando mi ha calmato, Franck mi ha detto: ‘Mister, non ci puoi lasciare da soli la prossima!’. Sono contento dei ragazzi: con Juve e Lazio abbiamo fatto ottime partite. E sono due squadre forti”.