TORINO – Nel nome di Juan Cuadrado. Il colombiano trova le prima reti stagionali nella giornata più importante per la Juventus e firma il 3-2 sull’Inter scudettata. Tre punti che servono ai bianconeri per non riporre le speranze in chiave Champions League (già raggiunta aritmeticamente dall’Atalanta): gran parte di un piazzamento tra le prime quattro dipende da cosa farà domenica il Napoli nel match di Firenze alle 12.30. Una partita in cui la squadra di Pirlo ha cercato di mettere qualcosa in più rispetto a un’avversaria già soddisfatta di quanto ottenuto e che ha avuto in Calvarese un protagonista a tutto tondo. L’arbitro ha assegnato due rigori e decretato il 2-2 nerazzurro, dopo averlo annullato in un primo tempo, sempre chiamato dal Var Irrati: delle tre on field review soltanto l’ultima ha avuto una sua logica (errore chiaro e oggettivo: la trattenuta era di Chiellini, non di Lukaku). I due penalty sapevano invece di moviola in campo (trattenuta di Darmian su Chiellini e pestone di De Ligt a Lautaro), quindi una valutazione personale di un caso dubbio. Ciò che non prevede il protocollo Var.
Kulusevski in attacco
Pirlo lascia in panchina Morata e Dybala, con Kulusevski in attacco al fianco di Ronaldo, per un 4-4-2 simile a quanto visto mercoledì a Reggio Emilia con il Sassuolo. Per Conte nessuna novità di sorta, se non una squadra logicamente meno aggressiva rispetto a quelle viste in passato. Juventus subito pericolosa con Kuluseveski, sul suo destro interviene Skriniar di testa a pochi passi dalla linea. È l’unica fiammata fino a quando Irrati non richiama Calvarese per la prima OFR, per il primo rigore: Handanovic intercetta la conclusione di Ronaldo, il portoghese firma l’1-0 sulla ribattuta. Dopo una manciata di minuti, stessa scena: ancora Irrati che richiama Calvarese e nuovo tiro dal dischetto. Lukaku spiazza Szczesny e trova la prima rete personale contro la Juventus. Bianconeri che si risvegliano nel finale: Handanovic annulla le conclusioni di Chiesa e Rabiot, ma può nulla quando una deviazione di Eriksen rende imparabile un tiro violento di Cuadrado.
Finale convulso
La ripresa si apre con un’altra decisione controversa di Calvarese. Bentancur interviene su Lukaku, il fallo non appare così cattivo eppure arriva il secondo giallo per l’uruguaiano. Pirlo corre ai ripari e passa al 4-4-1 inserendo (dopo McKennie per Kulusevski), Demiral per Chiesa e Morata per CR7, che non gradisce, anche se dà il “cinque” a Pirlo: il portoghese resta per qualche momento fermo in piedi, poi si dirige nello spogliatoio senza raggiungere gli altri compagni in tribuna. L’Inter spinge alla ricerca del pareggio, incocciando in Szczesny, bravo ad annullare un colpo di testa ravvicinato di Vecino appena entrato. È il primo episodio di un finale che riaccende il match. I nerazzurri trovano il pareggio su autorete di Chiellini, dopo la correzione di Irrati (38′), ma tre minuti dopo si vedono fischiare contro il secondo rigore per un contatto Perisic–Cuadrado (nessun intervento del Var, stavolta): trasforma lo stesso colombiano, protagonista anche dell’episodio (subisce il fallo) che porta al secondo giallo di Brozovic. È l’ultimo sussulto che conduce al 3-2 finale bianconero.