Dopo nove anni di dominio sportivo, oltre al passo economico ben superiore alla concorrenza, costruendo la dinastia più vincente di sempre del calcio italiano, anche cambiando pelle più volte, è stato obiettivamente un anno diverso. Lo è stato dal punto di vista tecnico, nella scelta di un allenatore esordiente nell’anno in cui non c’era neppure il precampionato e nella difficoltà di soddisfarne le richieste di giocatori, oltre alla debolezza di alcuni reparti (centrocampo) figlia di valutazioni di mercato rivelatesi non centrate. E poi quello che è successo fuori dal campo, dai comportamenti di Ronaldo al festino a casa McKennie, per non parlare del caso Suarez e del caos Superlega. Altri anni erano andati oggettivamente meglio.
in Serie A
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