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Toro, Juric non accetta bugie: può fare miracoli

TORINO – Il futuro è di Juric: lo scriviamo da oltre due settimane, non possiamo che ripeterci oggi. Ma adesso, rispetto ai giorni che portarono all’incredibile Caporetto contro il Milan, quando Nicola cominciò a lasciarci le penne definitivamente in tema di rinnovo contrattuale, adesso, si diceva, lo scenario è ancora diverso: perché non siamo più ai corteggiamenti, ai propositi, alle offerte, ai rilanci, ai contro-rilanci della concorrenza, ai contro-contro rilanci di Cairo, agli ultimi dubbi, ma pure al desiderio del tecnico croato di aprire un ciclo in granata. Oggi è diverso, è davvero un giorno nuovo: perché oggi possiamo scrivere che Juric ha definitivamente accettato la proposta del Torino. Il futuro è di Juric, insomma, non è più previsione sempre più realistica: è già un pezzo di presente. Persino di passato: perché già ieri sera cominciavano le manovre, le strategie, le trattative per liberare il tecnico dal contratto in essere col Verona fino al 2023. E per mille ragioni il presidente dei veneti, Setti, sa di non essere in grado di fermare “Ivan il Terribile”. Semmai occorrerà un indennizzo: possibile pure una plusvalenza garantita dal Torino attraverso l’acquisto di un giocatore.

Cairo non potrà replicare quanto fatto lo scorso anno con Giampaolo

Juric: un allenatore definito dai veronesi «geniale come un artista», «imprevedibile e irrefrenabile come un vulcano», «bravissimo però complicato da gestire», «fenomenale, unico, ma anche tremendamente umorale». Juric non fa mai sconti neanche a se stesso, con la fortissima personalità che lo sostiene pure quando si fa la barba. Cairo non potrà certo sognarsi di sfornare (assieme a Vagnati) le pantomime della scorsa estate: quando a Giampaolo fecero credere di tutto dal regista al trequartista, dai difensori appositi per la difesa a 4 alla spalla perfetta per Belotti, per poi atterrare sul rilancio di Rincon e Verdi, di Izzo e Zaza. E che si accontentasse di ‘sto Linetty, il Giampa! E di Murru e Bonazzoli. Ma con Juric non si può fare. Juric li ribalterebbe per davvero, Cairo e Vagnati, se solo toccasse con mano prima una scusa, poi un alibi, infine una presa in giro. Juric non ha detto sì al Toro soltanto perché Cairo lo ha definitivamente convinto con un triennale da 2 milioni netti a stagione, più numerosi bonus a seconda dei piazzamenti in classifica.

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