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Torino-Juric: la risoluzione nella notte con Cairo

TORINO – Sapete come lo chiamano in Croazia? Ivan Grozni. Da noi: Ivan il Terribile. Il primo zar di tutte le Russie, XVI secolo. D’altra parte se si arrabbia, si arrabbia di brutto: altro che l’altra sera in tv su Sky! Copiamo e incolliamo da una sua intervista-confessione vecchia sì di 6 anni, ma sempre validissima: “Io urlo moltissimo. Rientravo nella parte dei giocatori meno talentuosi, di conseguenza sono sempre dovuto andare a mille all’ora per competere con altri più bravi. E così sono diventato tosto, molto tosto (…) Nei primi mesi devo sempre urlare moltissimo, a ogni minimo errore li metto sotto pressione. Quando poi vedo un allenamento intero fatto bene e senza che debba urlare, capisco che è il segnale: la squadra inizia a essere la mia squadra.”

 La risoluzione

Adesso sono tutti problemacci di Cairo. Lo pensano praticamente tutti: più Cairo sarà obbligato a rispettare le promesse e le distanze, con Juric, più lui potrà creare una squadra a propria immagine e somiglianza senza intromissioni assurde, fastidiose, inopportune, per Ivan insopportabili. Che sia il presidente, il ds o qualche altro dirigente (…) I nuovi sviluppi chiave nella tarda serata di martedì (…) Lo hanno liberato senza pretendere indennizzi dal Torino. Ieri la risoluzione, la prima firma, dopo un ulteriore summit con l’agente del tecnico. Poi, in serata, Juric è andato da Cairo. Obiettivo di partenza: tornare a parlare di progetti, di mercato, di staff e (se sempre sereno) per firmare il triennale da 6 milioni netti più bonus e superbonus. Morale: riunione fiume fin nel cuore della notte.

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