Non è affatto piaciuto l’intermezzo comico di Paolo Bonolis su Rai1 di fronte alla Nazionale, non perché non tolleriamo le battute per quanto crasse, ma perché abbiamo registrato per l’ennesima volta quanto sia vecchio il linguaggio della tv generalista. Tra le accuse a Chiellini di essere un tuffatore e il paragone tra l’abbronzatura di Carlo Conti e il colore della pelle di Kean, Bonolis ci ha riportato a uno stile in voga negli anni ‘80 nei cinepanettoni, drammatico che una persona così presente sui media non se ne sia accorto o non glielo abbiano spiegato.
Qualche ora e ci pensa Igor Tudor a destare l’attenzione con la sua accorata lamentatio contro Andrea Pirlo e la Juventus. Mi hanno inserito nello staff tecnico e messo sullo stesso piano di Baronio mentre io sono un allenatore, ha spiegato l’ex-difensore croato. Un allenatore spesso esonerato, avrebbe dovuto aggiungere per completezza, in Italia e all’estero, che fin qui non ha brillato per risultati e idee di gioco. Quest’anno di esperienza gli servirà per rilanciarsi e trovare una panchina, certo le sue dichiarazioni sono apparse stonate verso chi gli ha offerto una chance. Provo un certo imbarazzo nel commentare infine le parole di Valentina Baldini. Ci conosciamo da anni, ha frequentato le mie lezioni di storia dell’arte in Accademia, insomma ci stiamo simpatici. Capisco la difesa accorata del compagno, segno evidente di amore sincero, però le polemiche ora che Andrea sta cercando una nuova casa potrebbero danneggiarlo. Valentina ha precisato, con un tweet, che Bernardeschi avrebbe potuto impegnarsi di più con la Juve invece che esaltarsi per un gol al San Marino. Tecnicamente non ha torto, il numero 33 è stato inguardabile per lunghi tratti, però è meglio lasciar perdere piuttosto che buttare veleno sulla coda. Il destino degli allenatori, professionisti e superpagati, è equiparabile a quello di dirigenti, chirurghi, direttori di giornale. Oggi sei qui, domani sei lì.