Più che un’intervista, una confessione, ispirata da brani del suo nuovo libro, Ero l’uomo ragno: “Ho allenato 17 squadre, l’obiettivo è 24. E la mia carriera cosmopolita mi ha dato tanto”
Ero l’uomo ragno recita il titolo, ma Walter Zenga sa di esserlo ancora. Un po’ attorcigliato dentro quella sua ragnatela che però, come ogni rete che si rispetti, a suo modo lo protegge: anche dal tempo che passa, mimetizzando i segni lasciati dal suo scorrere. Uomo ragno: nove lettere per nove parole chiave. E nove stralci del suo libro per un’intervista in nove capitoli, su quel racconto che intreccia vita e carriera come in un abbraccio: lo stesso che, per Zenga, dura ormai da più di cinquant’anni.