TORINO – In una lunga intervista a BeInSports, Gianluigi Buffon ha parlato del suo passato, del presente e del futuro. In riferimento a quest’ultimo, il portiere del Parma sembra avere già le idee chiare: “Fare il ct è qualcosa che mi piacerebbe, più di fare l’allenatore. Anche in giro per il mondo, magari in Australia“. Parlando del suo presente, invece, le motivazioni non gli mancano di certo: “Gioco perché mi sento molto bene, mi sento ancora un portiere forte e penso di essere ancora molto utile ai compagni. Per questo ho scelto di tornare a Parma, sapevo di portare valori ed emozioni e so che riesco a rendere al meglio. Parma era la soluzione migliore per continuare a rendere ad alto livello“.
Buffon e il ricordo di Real-Juve
Buffon ammette di aver pensato all’addio tre anni fa: “Un giorno di tre anni fa a fine marzo a Torino mi chiedono: hai deciso di smettere? Dico di sì, è giusto così. Per scherzare aggiungo, se mi chiamano Psg, Real Madrid o Barcellona magari lo prendo in considerazione e dopo 20 giorni mi chiama il Psg e ho detto sì. Mi affascinava una squadra con tanta potenzialità in Champions League e questo era uno stimolo importante, in più potevo fare un’esperienza fuori dall’Italia e potevo continuare a giocare a livelli altissimi“. Poi, il ricordo di quel Real Madrid-Juve al Bernabeu: “Mi ricordo molto bene quella serata. C’è stato il momento in cui sono stato più fiero di essere capitano della mia squadra. Quando ci ripenso mi commuovo, perché solo un gruppo forte con coraggio e spirito da guerrieri può pensare di fare la rimonta. Quando siamo andati a Madrid avevamo la forza per ribaltarla. Una sensazione di benessere che non ho provato altre volte“.