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Juve o Italia, cambiano i colori ma non Chiesa

Che si tratti di bianconero oppure di azzurro, non esiste differenza: Federico Chiesa riesce sempre e comunque a incidere. Gli è capitato, l’ultima volta, giovedì sera nell’Italia battuta dalla Spagna nella semifinale di Nations League. Suo lo strappo in contropiede a 8 minuti dalla conclusione, con l’assist per la rete di Lorenzo Pellegrini, utile ad alimentare le ultime speranze ma non a raggiungere la squadra di Luis Enrique. È stato il secondo stagionale, venuto subito dopo quello per Manuel Locatelli per decidere il derby a favore della Juventus. E, prima ancora, due gol: quello del 2-2 a La Spezia, decisivo per la rimonta fino al primo successo firmato da Matthijs de Ligt, e quello che che messo sotto il Chelsea campione d’Europa, in Champions League.

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Da Chiesa a Locatelli, è di nuovo Ital-Juve in Nations League

Una crescita sul campo, quella di Chiesa, coincisa con quella della Juventus. Come se in questo inizio di stagione uno si riflettesse nell’altra, e viceversa. Il numero 22 bianconero ha avuto bisogno di alcune correzioni in corsa, così come la squadra. Quando Massimiliano Allegri ha trovato gli equilibri che inseguiva, il passo è cambiato, con tre vittorie consecutive che hanno lanciato i bianconeri nell’obiettivo rimonta. Il tecnico aveva individuato nella pausa di novembre (quella che si aprirà dopo il match interno del 6 novembre contro la Fiorentina) quale momento per stilare i primi bilanci: nel giro di sette partite – tra Serie A e Champions – se ne riparlerà.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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