Una rivalità oltre il calcio: dalla cultura all’economia, le due capitali del Nord parlano lingue diverse. Lo spirito milanese estroverso contro l’operosità piemontese, ma dopo la pandemia le città sono più vicine
In 140 chilometri appena un oceano di sentimenti e umori, di modi di essere e sentire la vita. A separare Torino e Milano c’è ormai un tiro di schioppo, meno di un’ora di treno, eppure prospera ancora la letteratura sul loro animo inconciliabile. È una diversità economica, produttiva, culturale e, ci mancherebbe, pure sportiva: Inter-Juve è lo specchio migliore per mondi (in apparenza) inconciliabili. Di qua lo spirito meneghino creativo e un po’ naïf, di là l’instancabile operosità piemontese: l’Inter condannata alla follia opposta alla Juve da sempre operaia.