VENEZIA – Marco Modolo ricorderà la vittoria del Venezia sulla Roma per tanti anni a venire. Per il trentaduenne difensore lagunare è stato l’esordio in Serie A, arrivato in una giornata dal sapore storico per una società come quella arancioneroverde, da lui sposata nel 2015 ai tempi della Serie D: “Tornare a giocare con un stadio pieno e colmo di passione – ha affermato in conferenza stampa – è stato emozionante e ringrazio tutti i tifosi perché mi hanno dimostrato grande affetto ed attaccamento. Un ulteriore ringraziamento lo vorrei dare a Pietro Ceccaroni per avermi idealmente passato la fascia di capitano dopo la mia entrata in campo: è stato un gesto bellissimo e ciò dimostra il valore umano di questo ragazzo. Domenica, a livello personale, è stata la chiusura di un cerchio: quando ho accettato di scendere in D col Venezia sapevo in cuor mio che avremmo scritto assieme pagine importanti. Passare da stadi vuoti di periferia a un Penzo stracolmo con bambini festanti, ti fa capire davvero quanto è stato fatto in così pochi anni“.
“Il valore aggiunto di questa squadra è il gruppo”
Un cammino che lo vede ancora tra i protagonisti, vista la fascia di capitano che gli è stata affidata: “Posso dire di aver esaudito il sogno che aveva Marco Modolo da bambino – confida – ovvero riuscire ad esordire in A. Il giocatore di 32 anni sa però che ha avuto la sua occasione perché si è allenato pazientemente, superato infortuni e sostenuto i compagni dalla panchina: non dimentichiamoci che anche gli anni scorsi il valore aggiunto della squadra era il gruppo, non i singoli, e quest’anno non fa differenza. Giocare e vivere di giorno in giorno per questa squadra è bello perché impari a conoscere nuove culture, rapportarti con diverse esperienze di vita e aprirti a nuove mentalità, trovando continuamente spunti su cui riflettere per poi migliorarti. L’importante è che al di là di tutto, all’interno del rettangolo di gioco si dia il massimo durante le partite, cosa che tutti stanno facendo finora“.