Il talento della Roma lamenta ruvidità avversarie e poco aiuto arbitrale. Mou gli consiglia di andare via, però in altri tornei l’intensità è anche maggiore. Pure Totti da giovane soffriva come Nicolò, ma poi…
Quella di preparare le valigie, in fondo, è un’arte impastata di fantasia e programmazione. Eppure, nonostante le parole pronunciate da José Mourinho dopo la sconfitta di Bologna, non abbiamo la sensazione che Nicolò Zaniolo per il momento sia in procinto di traslocare. Aveva detto lo Special One, immalinconito per la sconfitta contro l’amico Mihajlovic: “Parlo contro me stesso, ma io al posto di Zaniolo inizierei a riflettere sul fatto che non è il caso di rimanere tanto tempo in Italia perché mi sento male per lui per quello che deve subire. Consiglio a Nicolò di andare all’estero perché qui in Serie A per lui sta diventando impossibile”. Il riferimento era palese: i tanti falli che l’attaccante della Roma subisce e che qualche volta, comprensibilmente, lo rendono nervoso, esponendolo al rischio ammonizione e, soprattutto, a una condotta di gara non all’altezza delle sue potenzialità.