Il ricordo di Oscar Vargas, il suo primo datore di lavoro a Torino: “Gli offrii un posto da fattorino. Mai una lamentela, in pausa pranzo mangiava un panino in un angolo. Junior è un fenomeno di bontà”
A un certo punto il telefono vibra. Notifica su Whatsapp. È una foto. C’è un ragazzo secco secco con un paio di trofei in mano, circondato da decine di persone. Indossa la maglia del Perù. Colpisce lo sguardo però. È di ghiaccio. Come se non fosse a suo agio, come se gli desse fastidio. Forse vorrebbe godersi il premio da solo, in silenzio, lontano da chi gli dice “sei bravo, farai strada”. Ormai non ci crede più. Oscar Vargas ci invia altre dieci foto, e lo sguardo di Messias è sempre lo stesso. Sorride giusto un paio di volte. “Lui è così, quando ti parla guarda sempre terra. Forse non si rende ancora conto di quant’è forte”.