Sul fronte dei rinnovi in casa Lazio la situazione più spinosa è quella di Luiz Felipe. Il difensore è in scadenza a giugno 2022 e il rischio di vederlo svincolarsi tra sei mesi diventa ogni giorno sempre più alto. Si vuole evitare ciò che invece accadrà per Strakosha, ma anche quanto già accaduto con De Vrij quattro anni fa. Lotito e Tare sono tornati in pressing da qualche settimana per trovare l’accordo sul prolungamento. Sullo sfondo l’ombra delle pretendenti pronte ad accaparrarsi gratis il difensore.
PEDINA FONDAMENTALE – Dopo la tribolata stagione scorsa, con l’operazione alla caviglia, da quando è arrivato Sarri è diventato una pedina fondamentale nel nuovo sistema di gioco. 16 presenze su 19 in A, 5 su 6 in Europa League. Tutte da titolare. Il suo rendimento ha attirato anche l’attenzione di Mancini per una possibile convocazione in Nazionale, avendo passaporto italiano. Classe ’97, nel 2016 fu prelevato dall’Ituano (serie D brasiliana, ndr) e girato in prestito alla Salernitana. Dal 2017 è stabilmente in prima squadra ed è cresciuto tanto tecnicamente. Infatti c’è tutta l’intenzione di puntare su di lui come pilastro per il futuro. Almeno in teoria.
LE CIFRE – In pratica è, ad oggi, tra i meno pagati in rosa. 800mila euro netti a stagione, dopo l’ultimo rinnovo firmato nel 2018. In estate ha respinto una prima posta di adeguamento a cifre raddoppiate. Chiede un contratto da 2 milioni, vicino ai livelli dei top player della squadra. I suoi agenti stanno trattando con la Lazio, che vuole stringere i tempi. Si tratta sulla durata dell’accordo – sul piatto c’è un quinquennale – e sui possibili bonus da inserire per accontentare le richieste del calciatore, che, dal canto suo, non ha mai fatto pressioni per andar via a tutti i costi. Luiz Felipe vuole bene alla squadra che lo ha lanciato e sarebbe felice di restare, rifiutando anche possibili proposte più alte. In Italia alla finestra c’è il Milan, ma occhio anche all’Inter di Inzaghi. All’estero l’interesse del Barça è solo una voce, mentre quello del Betis Siviglia è concreto. E sottotraccia ce ne sono altri ancora di club che attendono di capire come evolverà la vicenda. Per questo bisogna fare in fretta e non dare loro la possibilità, tra pochi giorni, di accordarsi a costo zero, lasciando la Lazio col cerino in mano.