La strada rivoluzionaria tracciata dal tecnico: abbassarsi per attaccare, alzarsi per difendersi. Un gioco dispendioso se alla base non ci fosse il primo dei comandamenti: divertirsi
Non gioca ormai da venti giorni, visto che l’ultima volta in campo è stata il 22 dicembre. Normale che ci sia curiosità per il ritorno dell’Inter capolista, così forte, così bella, nei primi cinque mesi di campionato, da scatenare un dibattito e mille risposte: ma come ha fatto a migliorarsi – addirittura – rispetto alla squadra di Conte? E nel fiorire di interpretazioni, a volte di suggestioni, si è persa per strada una verità quasi oggettiva. L’Inter, la nuova Inter, in fondo è nata il 16 di ottobre, alla fine di quella gara con la Lazio che aveva acceso un arcobaleno di polemiche e – segretamente – era stata salutata da Simone Inzaghi come una rivelazione. Perché, al di là delle furiose accuse per il gol segnato da Felipe Anderson con Dimarco a terra, bisognava capire che direzione tecnica dovesse prendere la stagione.