Dida e Julio Cesar facevano meraviglie ai tempi d’oro, all’orizzonte un nuovo derby in un ruolo in cui noi italiani ci siamo sempre considerati maestri. Eppure…
Il portiere straniero è una figura retorica. Come l’allegoria. Lo usiamo in genere da unità di misura della decadenza. Ci siamo noi, gli italiani, i maestri, quelli di Zoff e Buffon quasi Pallone d’oro, e poi ci sono loro, guarda qua: vengono dall’estero a prendersi la porta. Solo Milano non s’è mai davvero spaventata per questo luogo comune. L’ha smontato, l’ha smentito, l’ha rigettato. Nel nuovo secolo di calcio, quando l’universalità delle scelte è diventata più diffusa, gli italiani passati nella stessa porta di Albertosi e Zenga sono state eccezioni.