L’eredità della vecchia proprietà è ancora lì: non solo nelle cessioni di Chiesa e Vlahovic e gli altri, ma anche nella presenza di Dragowsky, Castrovilli, Milenkovic
È un film di successo, ma di quelli – parliamoci chiaro – visti già mille volte. Il Grande Club, potente e un po’ prepotente. Il calciatore, anzi il Campione, nel ruolo del traditore. E i suoi Dirigenti, delusi, affranti, costretti ad accettare il “the end”. Parliamo naturalmente di Juve, Vlahovic e Fiorentina. Ma siamo sicuri che sia andata davvero così? Che solo in due – la Juve e il giocatore – abbiano spinto per il divorzio, tramando nell’ombra? Oppure, tornando indietro di qualche scena, si potrebbe pensare che non sia andata così? Che tutti, al netto di lacrime e arrabbiature anche un po’ sceniche, abbiano avuto il loro vantaggio? Se tutto è precipitato – parliamoci ancora più chiaro – è stato anche per l’interesse dei viola di passare rapidamente alla cassa.