NAPOLI – “Qualcuno non mi ha mai compreso al cento per cento. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto”. A parlare è Lorenzo Insigne, capitano del Napoli che a fine stagione lascerà la sua città per trasferirsi in Canada e vestire la maglia del Toronto: “Ho un carattere particolare. So scherzare con tutti, ma all’inizio tengo le distanze. Per alcuni tifosi e? superbia, sembra che me la voglia tirare – ha detto il fantasista partenopeo in un’intervista alla rivista ‘Undici’ -. E? solo un atteggiamento di difesa“.
Le ‘pressioni’ della città
Un rapporto particolare quello con il suo ‘popolo‘, condizionato dal fardello che grava da sempre sulle spalle dei ‘profeti in patria‘: “La gente si e? sempre aspettata tanto da me. Ho cercato di ricambiare. Ho avuto degli screzi qualche volta coi tifosi e mi dispiace. Un capitano e? un garante per le persone che amano la squadra, io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all’impegno in campo”. Una carrellata poi sui tecnici avuti in azzurro, tra i quali Sarri (“Il calcio con lui e gioia“) e l’attuale timoniere Spalletti (“Una personalita? forte. Ci ha restituito consapevolezza nella nostra forza”).
L’esempio di Ibra, le lacrime per Totti
A trent’anni Insigne ha deciso di provare l’esperienza in Canada, ma non vuol dire che abbia meno ‘fame‘ di calcio: “All’eta? non penso. Quando mi accorgero? di non star bene fisicamente, lascero? perdere. Vedendo Ibra a quarant’anni, viene la voglia. Per l’addio di Totti ho pianto. So che quando tocchera? a me, staro? male. Non voglio pensarci”.