TORINO – Dire che la partita in casa del Torino l’abbia vinta Paolo Zanetti, allenatore del Venezia, non è affatto eccessivo. L’intuizione del tecnico lagunare dopo 20′ di cambiare modulo per frenare l’avanzata impetuosa dei granata si è rivelata vincente: “Sapevo che saremmo andati in difficoltà – ammette Zanetti ai microfoni di Dazn – il Torino in casa ha messo sotto tante squadre. Quando ci siamo messi a specchio abbiamo iniziato a vincere tanti duelli, cosa importante che ci ha permesso di portare a casa tre punti dopo un periodo difficile per noi. Il cambio tattico non era stato provato in settimana, ma è figlio della situazione che stavamo vivendo in campo. Serviva qualcosa di radicale e andava fatto subito: quando si gioca per salvarsi un allenatore deve prendersi la responsabilità di queste scelte. Finalmente oggi ho visto festeggiare molto i giovani stranieri che sono arrivati da noi, mi piacerebbe vederli più arrabbiati in atre situazioni, ma per questo serve tempo per ambientarsi in un campionato come la Serie A. La mentalità è il punto in cui dobbiamo svoltare: vedere quel cerchio a fine partita mi è piaciuto davvero tanto“. A proposito di mentalità, due sono i giocatori fondamentali da questo punto di vista per Zanetti: “Nani ci dà qualità e giocate – spiega il tecnico – come ha fatto ad Empoli risolvendo la partita. È un campione e sta iniziando a capire cosa voglio. Ed è una richiesta dispendiosa la mia. Ma le sue qualità lo devono portare evidentemente a fare la differenza. Per quanto riguarda Crnigoj – svela – sono stato io a volerlo tenere: rappresenta l’anima della squadra che ha ottenuto la promozione. Lui sa ciò cosa voglio e lo trasmette ai nuovi. È arrivato a parametro zero dopo un anno di stop e si sta dimostrando di essere un giocatore da Serie A“.
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