Accolto dall’ambiente Juve come il salvatore della patria, il serbo è finito nelle parole del tecnico spesso per i suoi margini di miglioramento: dagli smarcamenti agli stop, la road map tracciata dal mister. Compresa la “spiegazione” per la serata senza gol di Bergamo
Alla terza partita con la Juve, per Dusan Vlahovic è arrivata la prima senza mettere lo zampino sul gol. Questione, anche, di nervi, ha detto a fine partita Massimiliano Allegri, ed è già la terza volta che il tecnico parla dei progressi che vuole da Vlahovic. Se l’ambiente Juve lo ha accolto provvidenzialmente come il salvatore della patria dopo un anno e mezzo di sofferenze, nell’accoglienza del tecnico – pure molto carico, perché avere un attaccante così è il sogno di ogni allenatore – c’è anche la prospettiva di chi vede in Vlahovic un 22enne di grandissimo potenziale, da far crescere ancora di più e lontano da essere un prodotto finito. Con mille distinguo, un po’ il lavoro che Allegri stava facendo anche sulla crescita di Federico Chiesa. La road map per la maturazione ulteriore del serbo è anche nelle dichiarazioni pubbliche del tecnico in questo paio di settimane di lavoro insieme.