Il 16 febbraio 1986 il centravanti della Roma rifilò una cinquina al povero Avellino. E l’ultimo manco voleva farlo. Storia di benzinai, scommesse, timing, saggezza da spogliatoio. E di un bomber sempre scomodo…
Trentasei anni fa un centravanti con i baffi e le movenze da gatto – si chiamava Roberto Pruzzo – segnò cinque gol in un colpo solo. Era una domenica di sole, si giocava all’Olimpico di Roma, la partita era Roma-Avellino, finì 5-1. Il portiere avversario era il mantovano Alessandro Zaninelli, aveva i baffi pure lui: era di moda in quegli anni in Serie A. Le porte dell’Olimpico all’epoca erano agghindate con reti da pesca e dopo ogni gol c’era una specie di effetto risucchio: il pallone ci finiva dentro, si accucciava, si accoccolava, insomma, era tornato al grembo materno.