L’ultima parte di stagione decisiva per definire il futuro di Zlatan. C’è in ballo tutto: dal Mondiale a 41 anni fino al ritiro
Forse non ha mai riflettuto così tanto. Ibra si allena, posta foto sui social, trasmette coraggio e voglia di rientrare, ma intanto pensa al suo futuro. L’adrenalina scorre sempre, ma intanto si fa anche delle domande. “E se fossi costretto a smettere?”, “e se l’infiammazione non passasse?”, “e se avessi un altro infortunio?”. Zlatan è fermo dal 23 gennaio per un problema al tendine d’Achille. Ha saltato quattro partite tra campionato e Coppa Italia. Con domani saranno cinque e col derby probabilmente sei. I prossimi mesi saranno decisivi per capire il da farsi. Insomma, se può continuare o meno ad alti livelli. Nell’ultima intervista a l’Equipe ha detto che gran parte dei suoi coetanei, a 40 anni, pensa alla propria carriera con soddisfazione mentre siede sul divano a fumare il sigaro: “Beh, io invece non sono pronto”. Ora, però, con il tendine che non dà pace, lo svedese riflette. E davanti, in questi ultimi tre mesi di stagione, ha un buon numero di bivi che indirizzeranno, in un modo o nell’altro, anche la prossima.