Portò in Italia i primi esperimenti di calcio “olandese”, ma diventò il bersaglio di Gianni Brera. Arrigo arrivò soltanto una dozzina di anni dopo
Quando il calcio italiano era egemonizzato dalla cultura del catenaccio, Luis Vinicio fu il primo ad aprire le finestre e far cambiare l’aria. Aveva 41 anni, l’età di Dionisi oggi, più giovane di De Zerbi. Aveva portato il Brindisi dalla C alla B imitando principi e concetti sbirciati e origliati dall’Ajax di Cruyff, in quelle rare volte che era possibile all’epoca guardarlo alla televisione.