SALERNO – Davide Nicola è pronto a dare battaglia fino all’ultima giornata per provare a salvare la Salernitana, e lo ribadisce una volta di più nella conferenza stampa alla vigilia della sfida col Sassuolo: “Il concetto di ultima spiaggia va contro le mie idee – assicura il tecnico granata – la sfida con il Sassuolo è piuttosto una opportunità. Non finisce certamente domani il campionato della Salernitana. Sono arrivato qui un mese fa e dico che noi abbiamo il dovere di inseguire i nostri sogni e quelli della nostra tifoseria. Non si può ridurre tutto alla partita di domani, a me interessa provare a raggiungere l’obiettivo. Ci saranno tre punti in palio ed è una grande occasione per noi: il resto non mi interessa. La lucida disperazione di cui ha parlato il ds Sabatini è un concetto sottile, preferisco tradurlo in fame. Questa la pretendo da me in primis e poi da tutti i ragazzi. Non conta nient’altro e non ci sono altre strade per mettere fieno in cascina. Abbiamo fatto tante prove per capire quale sarà l’undici titolare migliore da mettere in campo, soprattutto pensando a Ranieri e alle sue condizioni fisiche. Jaroszynski e Ruggeri sono a disposizione, ma ho ancora un giorno per prendere le decisioni definitive“. Le tante situazioni di svantaggio a cui è andata incontro la squadra non hanno di certo aiutato la rincorsa granata: “Nelle ultime tre partite – ricorda Nicola – abbiamo avuto occasioni clamorose per passare in vantaggio nei primissimi minuti: la squadra ha modificato molti dei suoi numeri. Sappiamo di non poter ottenere tutto e subito, ma stiamo cercando di curare i difetti ed esaltare i punti di forza mettendo in campo senso d’appartenenza oltre a idee ed organizzazione di gioco. Vogliamo battere le avversarie, ci manca questo step e chissà che domani non possa essere l’occasione giusta per fare questo ulteriore salto di qualità. Il Sassuolo ha qualità, in questo periodo ci capita spesso di affrontare avversari che vivono il loro miglior momento e stanno costruendo cicli importanti. Nel nostro cammino incontreremo squadre di livello, anche per questo è fondamentale focalizzarci su noi stessi. Il recupero col Venezia? Io penso solo al Sassuolo“.
“Lavoriamo per essere competitivi con tutti”
La sfida dell’Arechi vedrà i granata cercare di regalare al proprio pubblico quella che sarebbe solamente la seconda vittoria interna del campionato della Salernitana: “Il nostro stadio, grazie ai nostri tifosi, genera un pathos maggiore rispetto a quello che capita in trasferta – spiega Nicola – dove comunque ci segue tantissima gente. Di certo non voglio vedere due atteggiamenti diversi in casa e fuori: la spinta del pubblico si avverte ed incide, il resto dobbiamo mettercelo noi. Se i tifosi vedessero gli allenamenti, si renderebbero conto di quanto entusiasmo abbiamo. Crediamo fortemente nella salvezza, anche se non dobbiamo concentrarci troppo sull’obiettivo finale ma sul lavoro quotidiano che ci permetterà di mettere in campo una prestazione di squadra. Non posso ammettere che un giocatore senta come un peso la possibilità di andare in campo per migliorare la nostra classifica: vorrebbe dire che stiamo perdendo tempo. Siamo qui perché abbiamo le qualità giuste per rappresentare la Salernitana: non deve esserci nessun peso psicologico, ma fame assoluta. Non sono venuto qui a giocare a dadi in attesa della fortuna, lavoro per essere assolutamente competitivo. A Milano ho visto coraggio, anche se concentrandosi solo sul risultato sembra tutto negativo. Voglio rivedere quello stesso coraggio col Sassuolo, oltre ad umiltà e organizzazione di gioco. Vorrei che si provasse a vedere il bicchiere mezzo pieno: possiamo esprimere noi stessi al meglio sentendoci capaci di realizzare ciò che ci proponiamo. Agli avversari penseremo in un secondo momento“.
“Ribery non ci sarà”
Confermata l’ennesima assenza di Ribery: “Si sta allenando – assicura il tecnico – per ritrovare la miglior condizione, ma domani non ci sarà. Manca qualcuno, è vero, ma il senso di appartenenza porta tutti gli elementi del gruppo a credere nel raggiungimento dell’obiettivo. Ci sarà bisogno di tutti, improvvisamente potrebbe toccare a chi non gioca da tempo: potrà fare la differenza. Ci sono giocatori che hanno qualità e possono stupire, ma un calciatore va messo in campo è in grado di esprimersi al meglio. Altrimenti è controproducente per tutti. Stiamo costruendo una nostra identità, ma non escludo di poter cambiare alcune cose se questo ci permettesse di essere più aggressivi nella metà campo avversaria. In tre settimane e mezzo non si può mettere troppa carne al fuoco, sui dettagli lavoriamo con cautela ma progressivamente. A Milano abbiamo cambiato sistema di gioco per essere più protetti, ma abbiamo finito con il soffrire di più. Abbiamo poco tempo per trovare la soluzione migliore, ma dovremo farcelo bastare“.