Esattamente 116 anni fa, 11 aprile 1906, a Senigallia nasceva Renato Cesarini. Dopo pochi mesi di vita emigra a Buenos Aires con la famiglia ed e qui che inizia a manifestare una certa propensione per il calcio. Dopo le giovanili, passate tra Borgata Palermo e Alvear, a diciotto anni veste la maglia del Chacarita Juniors, con cui gioca fino al 1929. Poi, decide di tornare nuovamente in Italia per giocare nella Juve. Indosserà la divisa della Vecchia Signora fino al 1935 vincendo cinque cinque scudetti consecutivi e divenendo uno degli pilasti di quella che passerà alla storia come la Juve del Quinquennio. Per la sua capacità di decidere le gare nel finale, verrà coniato il termine “Zona Cesarini”, devenuto ormai famosissimo nel gergo calcistico.
Il mito della “Zona Cesarini” e il ritorno alla Juve da allenatore
Un mito “nato” in un momento ben preciso, il 13 dicembre 1931. Quel giorno, la mezzala offensiva della Juve segna la rete del definitivo 3-2 dell’Italia sull’Ungheria al 90′. Un fatto che ormai era quasi divenuto un’abitudine per l’italo-argentino, che si vide affibbiare questo appellativo dai cronisti dell’epoca. Terminata l’avventura in bianconero, tornerà nella sua seconda patria per vestire nuovamente la maglia del Chacarita Juniors (1935-36) e del River Plate (1936-37). Appesi gli scarpini al chiodo, intraprese la carriera di allenatore che lo porterà ancora alla Juve nel biennio 1946-48 e poi come direttore tecnico oltre un decennio dopo, 1959-60, vincendo in questa ultima esperienza un campionato e due Coppe Italia. Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 116° compleanno, la Juve lo ha voluto omaggiare con un post sui social.