MILANO – Il regista Pupi Avati, grande tifoso del Milan, racconta la sua gioia straripante per il campionato vinto dai rossoneri di Stefano Pioli: “Ieri ho vissuto la partita scudetto guardandola in treno, su un cellulare – racconta a Rai Radio 1 – già al primo gol mi sono commosso, sul secondo ho provato a trattenermi e sul terzo gol sono esploso in un pianto liberatorio. E una signora davanti a me mi ha detto ‘mi dispiace’: pensava mi fosse successo qualcosa di brutto“.
Avati, l’amore per Pioli e Leao
“Questa vittoria ha fatto bene a tutta l’Italia, anche agli interisti – prosegue l’83enne Avati – la gioia è bella da vedere, ha qualcosa di sacro e misterioso. Ma quando ho visto il traditore Calhanoglu con le lacrime agli occhi lo ammetto: ho goduto. Che consiglio darei ai ‘cugini’ nerazzurri? Secondo me hanno condiviso la nostra gioia, i tifosi interisti sono stati molto signorili, ci hanno fatto i complimenti e forse sono stati anche loro felici per la vittoria“. “Sono autenticamente innamorato di Pioli – confessa il regista emiliano – mi ricorda un po’ mio padre, che era bello ed elegante e piaceva molto alle donne, proprio come l’allenatore milanista. Il miglior rossonero della stagione? Leao. Lui non va venduto, è il miglior giocatore in Italia. E’ la grazia, è Ermes, ha le ali ai piedi. Ha la naturalezza che Lucio Dalla aveva col clarinetto, un grandissimo talento. C’è qualcosa di meglio di uno scudetto rossonero? Lo cambierei solo con un mio Oscar”.