TORINO – Tra Giorgio Chiellini e il Los Angeles FC è una questione di dettagli da sistemare, poi a meno che il difensore non cambi idea (ma non ci crede più nessuno) per lo sbarco in California bisognerà solamente caricare le valigie a bordo e partire, con un biglietto di ritorno recante una data stabilita: 1° gennaio 2024 al massimo, destinazione Continassa, dove il suo ufficio è già pronto. Ma la Juventus non lascerà vacante un ruolo sapientemente occupato finora dai muscoli fragilini del capitano. Né arriverà un ricambio banale sinonimo di comprimario, perché l’intenzione è acquistare un centrale vero, di spessore, possibilmente con le stimmate dell’occasione di mercato tatuate sulla pelle. Kalidou Koulibaly, in questo senso, è tutto tranne che l’oggetto di voci e gossip incontrollati con sbocco sul mondo bianconero. È, piuttosto, un sussurro che nei tempi giusti può diventare urlo, naturalmente se le condizioni economico-finanziarie consentiranno che un affare possa nascere tra club storicamente rivali come la Juve e il Napoli. È già successo, magari accadrà ancora. Attenzione, conviene seguire la traccia.
Perché si può
È vero, il gigante franco-senegalese non è mancino e l’ideale per sostituire un pilastro come Chiellini sarebbe ingaggiare un difensore dello stesso piede come il brasiliano Gabriel dos Santos Magalhaes, che a 24 anni ha appena incassato la tremenda delusione del mancato ingresso dell’Arsenal in Champions League e continua a guardarsi intorno a caccia dell’opportunità più golosa in circolazione. Alla Continassa il suo nome non giunge nuovo, ma se i londinesi continueranno a chiedere almeno 45 milioni sarà durissima entrare in azione. Costerebbe meno il cartellino di Koulibaly – un destro abituato a giocare stabilmente a Napoli sul centrosinistra della difesa a 4 – già solo perché rispetto al ’97 dei Gunners, lui è un ’91 e anziché essere legato da un contratto fino al 2025, come nel caso del sudamericano, qui si tratta di un’intesa in scadenza tra poco più di un anno. È come dire che agli azzurri converrebbe prezzare il giusto il campione (la richiesta è di 40 milioni, ma la Juve vuole spendere meno) e poi attendere gli eventi, così da evitare la fuga di KK in regime di svincolo. Altro elemento chiave: a Fuorigrotta e dintorni sono rimasti davvero in pochi a credere che l’ex Genk intenda rinnovare il contratto, a maggior ragione se il presidente Aurelio De Laurentiis gli avesse chiesto di tagliarsi l’ingaggio attuale da 6 milioni di euro netti con spalmatura su più annualità in vista di un accordo fino al 2025.
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