TORINO – Juventus in vacanza, ma alla Continassa si vede ancora qualcuno. Ieri Danilo si è “autodenunciato” con una story su Instagram, immagini in cui lo si vedeva entrare di buon mattino nel centro sportivo bianconero. Ma il brasiliano non era da solo. Con lui c’era infatti anche Dusan Vlahovic, che ha scelto di fermarsi a Torino per recuperare da un problema agli addominali che gli aveva procurato fastidi nell’ultimo periodo. Una circostanza che ha convinto Dragan Stojkovic, commissario tecnico della Serbia, a non convocare il centravanti per le prime partite di Nations League. Quattro match tra 2 e 12 giugno (contro Norvegia, Svezia e due volte Slovenia) sembravano troppo impegnativi per le attuali condizioni di Vlahovic. Il bianconero era infatti andato martedì a Monaco di Baviera per un consulto. L’indicazione è stata quella di proseguire nei trattamenti fino a metà della prossima settimana, per poi fare un punto. Quello cui si sta dedicando Vlahovic in questi giorni.
La Juve lavora per Vlahovic
Una pausa comunque necessaria per il giovane centravanti. Vlahovic è infatti uno che si impegna allo spasimo in ogni situazione, come raccontato da Guido Vaciago nel libro in vendita in abbinamento con Tuttosport: a Firenze, per esempio, era sempre l’ultimo a lasciare la palestra, dove si sottoponeva a un surplus di fatica. Anche alla Juventus il serbo è uno che sta sempre in campo più dei compagni, per dedicarsi a un lavoro personale di rifinitura tecnica. Aver lasciato da parte queste partite di fine stagione può aiutarlo a mettere la prima benzina per la prossima stagione, che si preannuncia impegnativa per la Juventus. E per Vlahovic. Perché il serbo, ingaggiato a gennaio dalla Fiorentina, è destinato a diventare l’uomo simbolo bianconero negli anni a venire. Perché è un 2000, perché è uno che segna, perché ha il carattere e gli atteggiamenti da leader. Non a caso la società si sta muovendo sul mercato per affiancargli uomini che possano sfruttarne le qualità sottoporta (come Angel Di Maria), ma sta cercando di individuare anche gli elementi che possano aiutarlo a tirare ogni tanto il fiato. Perché pure Vlahovic avrà bisogno di pause per non perdere in lucidità. Lui, nel frattempo, sta lavorando perché tutto possa partire al meglio fin dal ritiro di luglio, quando comincerà la sua prima vera stagione in bianconero.