MILANO– La volontà del Milan e Zlatan Ibrahimovic è quella di andare avanti insieme ancora per un anno, ma con un ruolo rivisto e modificato per quanto riguarda l’aspetto tecnico, sempre lo stesso a livello di leadership dentro lo spogliatoio. Salvo complicazioni, Ibrahimovic perderà “solo” tre mesi di stagione ovvero quelli che vanno da agosto a novembre dove il Milan giocherà ben 21 partite tra campionato e girone di Champions League. I dialoghi tra Ibrahimovic e Paolo Maldini sono stati costanti e continui nel corso degli scorsi mesi e Ibrahimovic sa che non può più essere la stella in campo di questo Milan che, oggettivamente, senza di lui sul rettangolo di gioco con costanza ha vinto lo scudetto. Questione di ritmo e di condizione fisica, ma è tra le sacre mura degli spogliatoi di Milanello che Zlatan fa ancora la differenza. Non vola una mosca se deve dire qualcosa e questo suo supporto al lavoro di Stefano Pioli è stato fondamentale per la crescita di tanti giocatori, che lo indicano sempre come l’esempio da seguire per arrivare ad alti livelli. Nel corso delle prossime settimane, non appena arriveranno i rinnovi ufficiali di Maldini e Ricky Massara, il dossier Ibrahimovic verrà affrontato con il diretto interessato. Lo stipendio crollerà nettamente e sarà strutturato con una base fissa bassa più tutta una serie di bonus legati a presenze, obiettivi personali e di squadra. Potrebbe essere il suo ultimo anno da giocatore prima, chissà, di un futuro dirigenziale sempre dentro il Milan.
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Ibra-Milan per sempre: anno in campo e poi dirigente
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