TORINO – Ne è rimasto uno solo, come da regole di Highlander. E tutto sommato Leonardo Bonucci nei panni di antico guerriero scozzese, come il Connor McLeod interpretato da Christopher Lambert nel film del 1984, starebbe anche bene, con la sua grinta e il suo carisma. E’ lui l’ultimo rimasto dei giocatori che avevano vinto il primo Scudetto della Juventus targata Andrea Agnelli nel 2011-12. E’ il segno del tempo e anche della profonda ricostruzione in corso in casa bianconera. Una ricostruzione che ha già visto la rosa di Massimiliano Allegri perdere 1222 partite d’esperienza juventina: 561 Chiellini, 293 Dybala, 185 Morata, 183 Bernardeschi. E se lo spagnolo potrebbe tornare, altre potrebbe perderne lungo la strada del mercato, a cominciare dalle 272 di Alex Sandro e dalle 117 di De Ligt. Tutte perdite frutto di decisioni della Juventus, beninteso, tranne quella legata a Chiellini al quale la società aveva concesso totale libertà di scelta. E però pur sempre di tanta esperienza bianconera in meno si tratta. Soprattutto in difesa, viste le citate partenze che potrebbero aggiungersi a quella del capitano.
I leader della difesa
E se a centrocampo e in attacco stanno per arrivare due giocatori come Pogba e Di Maria, che di esperienza al massimo livello internazionale ne hanno da vendere, e anche di esperienza bianconera nel caso del Polpo (178 presenze), in difesa la situazione è diversa. Dei due obiettivi principali, Koulibaly e Bremer, solo il primo, il più esperto con i suoi 31 anni contro i 25 del granata, ha giocato per lo Scudetto, ma senza l’obbligo di vincerlo che vige alla Juventus. E in Champions ha giocato appena quattro partite a eliminazione diretta (due volte gli ottavi). Una situazione che renderà ancora più importante la presenza e il ruolo di Bonucci e dell’altro leader del reparto arretrato, e non solo: Danilo. Due leader che difficilmente potrebbero essere più diversi, a cominciare dallo status legato all’esperienza bianconera (…)
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