Un pranzo in Versilia? “Non posso, mi ha chiamato la Fiorentina per andare a Coverciano”. Poi, direzione Moena per il ritiro con la prima squadra. Tommaso Martinelli è l’unico classe 2006 – insieme a Pafundi dell’Udinese – ad essere aggregato ai grandi tra tutte le 20 squadre di Serie A. Portiere, 195 cm per 85 kg. Un gigante. Quest’anno ha giocato sotto età con l’Under 17, il prossimo andrà in Primavera e probabilmente da titolare. Intanto, sogna ad occhi aperti tra Gollini, Dragowski e Terracciano.
IL MAESTRO – Un traguardo dedicato a Ennio Quintavalle, ogni risultato raggiunto è un bacio al cielo per lui. Scomparso sei anni fa, è da sempre il punto di riferimento di Martinelli. Ex portiere e preparatore dei portieri, in Toscana è conosciuto per la sua scuola calcio Sales. È lì che Tommaso ha iniziato a giocare in porta, su intuizione dello stesso Quintavalle: da piccolissimo faceva l’attaccante, ma quando si è messo i guanti non li ha più tolti. La Fiorentina ringrazia e punta molto sul ragazzo, la società è convinta che il futuro sarà suo.
LA FAMIGLIA – Martinelli arriva in viola, ma di lasciare Quintavalle non se ne parla proprio. Ogni lunedì Tommaso si allenava con la squadra e poi andava a fare il lavoro personalizzato dal suo ex allenatore al Sales. Doppia seduta una volta a settimana, sacrifici e sforzi ripagati per la felicità di papà Leonardo e mamma Debora: Tommaso è il terzo di tre figli, nato dopo il fratello Giacomo e la sorella Sara. È il più piccolo. Sì, ma solo come età. La famiglia lo supporta e lo sostiene in tutto, sono sempre lì al suo fianco. Come una difesa compatta e consolidata: impossibile superarla. La scuola va bene, Martinelli respinge ogni brutto voto e quest’anno ha finito il secondo anno di liceo con ottimi risultati. Ah, quel pranzo in Versilia è stato solo rimandato. Prenotazione disdetta e tavolo rimasto vuoto. Ma forse è meglio così.