Entro la fine di settembre Gerry Cardinale e il suo fondo RedBird Capital controlleranno ufficialmente il 99,93 per cento delle azioni del Milan. Il mese prossimo si compirà la conclusione (closing) dell’operazione finanziaria che consentirà il controllo completo del club al cinquantatreenne imprenditore originario di Filadelfia, neopatron rossonero da 1,2 miliardi di euro. Stamane su Tuttosport, Pietro Mazzara ha analizzato approfonditamente i dettagli dell’operazione: le azioni milaniste saranno controllate dalla holding olandese FootballCo Intermediate Cooperatief U.A; i veicoli saranno l’ACM Intermediate Holding BV che controlla il 100% di ACM Bidco, società di diritto olandese registrata il 7 giugno 2022. Il fondo Elliott rimarrà in consiglio di amministrazione con due suoi rappresentanti: Gordon Singer e Giorgio Furlani. Lo stesso fondo garantirà a Cardinale il prestito del venditore (vendor loan) a un tasso decisamente favorevole rispetto ai valori di mercato. A margine dei dettagli dell’operazione RedBird, c’è un importante risvolto societario: nella gerarchia di Casa Milan, infatti, è destinata a pesare sempre di più la figura di Paolo Maldini che, insieme con Ricky Massara ha costruito il MIlan del diciannovesimo scudetto, Il Capitano è forte del rapporto diretto con Cardinale, paradossalmente uscito rafforzato dal tira e molla dello scorso giugno quando Maldini e Massara dovettero aspettare sino a pochi minuti dalla mezzanotte del giorno 30 per siglare il prolungamento del loro contratto. Il colpo De Ketelaere; il prolungamento sino al 2027 del contratto di Tomori; l’accordo con Ibrahimovic per una nuova stagione in rossonero hanno segnato il trionfo su tutta la linea del direttore tecnico.
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