NAPOLI – Il Napoli sogna con le magie di Kvaratskhelia, nuovo idolo del Maradona e mattatore del match vinto 4-0 dagli azzurri di Spalletti contro il Monza di Giovanni Stroppa (al secondo ko di fila). Una doppietta e grandi giocate per il georgiano, che alla prima davanti ai suoi tifosi ha mostrato personalità e una grande sintonia con Osimhen, a sua volta in gol e parso già in grandi condizione (del coreano Kim la rete del poker). Dopo due giornate e due successi il tecnico partenopeo può già sorridere, continuando a viaggiare a punteggio pieno e godendosi una squadra a tratti irresistibile in cui dovrà cercare ora di inserire Ndombele, Raspadori e Simeone, lasciati in panchina fino alla fine.
Napoli-Monza 4-0: statistiche e tabellino
I tre nuovi azzurri in panchina
Il tecnico Spalletti (out Demme) va infatti avanti con il 4-3-3 e dà fiducia all’undici vittorioso sul campo del Verona all’esordio, con Lozano e Kvaratskhelia ai lati di Osimhen nel tridente mentre in mediana tocca ancora ad Anguissa e Zielinski ‘spalleggiare’ il regista Lobotka. con Rrahmani e Kim coppia arretrata a protezione di Meret e ai loro lati capitan Di Lorenzo e Mario Rui come terzini. Sull’altro fronte restano ai box Carlos Augusto e Dani Mota, con Stroppa che cambia corsì tre pedine nel suo 3-5-2 rispetto al match perso contro il Toro alla prima in assoluto in Serie A: dentro Sensi per Valoti in mediana (ancora panchina per Pessina) mentre in difesa tocca ad Andrea Ranocchia e a Carboni. Confermati poi Filippo Ranocchia a centrocampo (con capitan Barberis) e gli esterni Birindelli e D’Alessandro, così come in attacco c’è ancora Caprari a fare da spalla all’ex napoletano Petagna.
Kvara-Osi, coppia da paura
Partenza a ritmi forsennati per il Napoli, che prende subito campo e al 5′ si costruisce la prima occasione: corner calciato da Mario Rui sul secondo palo dove Kim sovrasta Carboni e sfiora la traversa di testa. Il pallone è alto anche sul tentativo in rovesciata di Osimhen (servito da Di Lorenzo) che un minuto dopo manca poi il bersaglio di testa (11′). Pressing altissimo quello della squadra di Spalletti, che schiaccia i brianzoli incapaci così di uscire dalla propria metà campo: al 12′ Kvara affonda così a sinistra e ‘vede’ in area Osimhen, scarico per Anguissa la cui conclusione viene deviata da Carboni, forse con un braccio ma non secondo l’arbitro e il Var. Continua il monologo azzurro e tocca a Ranocchia ‘sporcare’ un destro di Osimhen, che poi stacca bene di testa sul successivo corner trovando però ben piazzato il reattivo Di Gregorio (15′). Uscito indenne da un quarto d’ora di fuoco, il Monza inizia a prendere le misure ai partenopei e ad affacciarsi per la prima volta dalle parti di Meret, sicuro sul tiro dalla distanza di Filippo Ranocchia (23′) e spettatore quando il destro dai 20 metri di Sensi si spegne in curva (30′). Proprio quando i brianzoli sembrano entrati in partita però entra in scena Kvaratskhelia, che dopo essere andato a segno al Bentegodi ‘bagna’ con il gol anche la sua prima al Maradona: una perla quella del georgiano, che fa l’Insigne e toglie la ragnatella dall’incrocio con uno splendido destro a giro dal limite (35′). Kvara è scatenato e mentre i tifosi azzurri festeggiano il vantaggio lui serve a Osimhen una palla d’oro che il compagno calcia in curva (36′). Manca solo il gol all’ispirato nigeriano che lo trova però a un passo dal riposo: innescato da Anguissa nel secondo dei tre minuti di recupero, va via ad Andrea Ranocchia e poi scarica la palla alle spalle di Di Gregorio (47′), togliendosi infine la mascherina per festeggiare insieme al pubblico in delirio del Maradona la sua seconda rete stagionale.
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Poker servito
Al rientro dall’intervallo c’è Molina al posto dell’infortunato D’Alessandro, seguito poco dopo negli spogliatoi da Andrea Ranocchia costretto a lasciare il posto ad Antov (49′). È proprio quest’ultimo a deviare in maniera decisiva la conclusione di Kvaratskhelia (53′), il migliore di un Napoli che riprende da dove aveva lasciato e va subito alla caccia del tris, sfiorato anche da Osimnhen: colpo di testa su cross morbido di Lozano e palla alta di poco (56′). Stroppa getta nella mischia anche Valoti (fuori Filippo Ranocchia al 58′) ma in campo non c’è storia e nessuno riesce a fermare Kvaratskhelia, che con una finta fa fuori in un colpo Antov e Marlon per poi spedire alle spalle di Di Gregorio la palla del 3-0 (62′). Prova ancora a imitarlo Osimhen (colpo di tacco volante a fil di palo su cross di Di Lorenzo al 65′) come tenta di riaprire la partita l’ex azzurro Petagna, che va in gol di testa su azione da corner ma vede poi annullarselo al Var per una spinta di troppo (69′). Con il risultato in cassaforte Spalletti può dare il via alle sue rotazioni e concede la standing ovation del Maradona a Kvaratskhelia, sostituito da Elmas mentre Olivera rileva Mario Rui (70′). Dopo un giallo a Di Lorenzo arriva poi il momento di Zerbin e Politano (fuori Lozano e Lobotka al 78′), seguiti infine da Ounas (dentro per Osimhen all’84’) mentre Gytkjaer e Colpani (per Petagna e Brindelli all’83’) sono le ultime mosse di Stroppa. Ed è proprio Gytkjaer nel finale a dare un senso alla serata di Meret: grande parata all’87’ per il portiere dei partenopei, che nel recupero calano il poker con Kim, a segno di testa sul corner calciato da Zielinski (93′). Finisce 4-0 con i cori del Maradona e un Napoli che fa già paura alle rivali.
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