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Juve, bene Vlahovic e Milik. Male il gioco, senza qualità. Max, meglio essere belli e vincenti

Lo Spezia ha giocato meglio della Juve, ma ha perso; la Juve ha giocato peggio dello Spezia, ma ha vinto, però senza divertire, facendo poco e annoiando molto. Note positive per in bianconeri: dopo i due pareggi con la Samp e la Roma, sono arrivati i tre punti che consentono loro di agganciare Napoli, Milan e Lazio; il quarto gol di Vlahovic, il secondo consecutivo su punizione: 4 partite e 4 centri per Dusan: negli ultimi 14 anni, soltanto Dybala era stato capace di fare meglio, realizzando 8 reti nelle prime 4 gare del torneo. E ancora: la rete di Milik, al quale sono bastati 7 minuti per rompere il ghiaccio; il rientro part time di Angel Di Maria, nonostante non avesse fatto un solo allenamento con la squadra dopo l’infortunio; la nuova prova positiva di Miretti. Stop. Note negative: bene solo i primi 30′ scarsi, poi, a poco a poco la Juve ha arretrato il baricentro lasciando campo allo Spezia che avrebbe meritato miglior fortuna; troppi gli errori commessi senza palla, lenta e arruffona la manovra; pochi i rifornimenti per Vlahovic; l’infortunio di Szczesny e per fortuna sono state escluse fratture. No, non è questa la Juve che vuole Allegri, come si evince anche dalla sua arrabbiatura finale. Se è vero che con Paredes le cose miglioreranno sicuramente a centrocampo, è altrettanto vero che tutta la squadra debba fare un vigoroso salto di qualità. S’intende: siamo soltanto alla quarta di campionato e c’è tutto il tempo per migliorare; tuttavia, non può essere un’attenuante il pensiero del doppio impegno esterno ravvicinato, con la Fiorentina (sabato) e il Psg (martedì). Dopo il successo, la disamina di Allegri è stata pragmatica: all’inizio della stagione conta solo vincere, dobbiamo migliorare la gestione della partita; abbiamo perso due-tre palloni in malo modo; siamo stati poco ordinati, abbiamo rischiato; bravo Vlahovic, ottimo nel primo tempo anche se meno nella ripresa e deve trovare più tranquillità nel dialogo con i compagni. L’elogio di Miretti (“Sono pochi i giocatori che controllano la palla come lui“) è beneaugurante per il futuro, soprattutto ora che è arrivato Paredes. Ma ancora non è questa la Juve che in tifosi desiderano, l’attestano le salve di fischi dello Stadium. Ad Allegri, “essere bellini e non vincenti” non piace. Il problema è che alla gente bianconera piacerebbe essere belli e vincenti. Qui sta il punto.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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