L’Atalanta capolista dimostra la capacità di reinventarsi negli anni, come il suo allenatore. Il più vecchio ma il più innovatore, che brontola, protesta, esulta e dice in campo al calcio italiano che tutto è possibile
C’è l’Atalanta è prima in classifica ed è sola: successe anche una settimana a settembre, 58 anni fa, dopo due giornate e durò fino alla partita successiva e fu per quell’incastro di 180 minuti che può generare scompensi: oggi però la notizia viene battuta dai polpastrelli e udita dal popolo del calcio con tutt’altra verità e anche se cinque partite sono poche, e per alcuni sono ancora un incrocio di calendari e alibi vagheggiati, l’Atalanta è un fatto serio da tempo e questo primato – chissà quanto transitorio – legittima e gratifica le ultime sei stagioni, vissute nei paraggi del vertice e ben dentro la zona europea, mancata solo (prima delle escluse) nell’ultimissimo torneo.