MILANO. Non si fa peccato a pensare che la domenica si sia chiusa con l’umore nerissimo per Simone Inzaghi. L’infortunio di Marcelo Brozovic con la Croazia rievoca ricordi nerissimi per l’allenatore. Il campionato, l’Inter non l’ha perso per la papera di Cordaz (con sentiti ringraziamenti a Perisic e De Vrij, nell’occasione), ma perché non è stata trovata una soluzione nelle tre gare saltate da Brozovic. Tre partite in cui l’Inter ha raccolto 2 punti sui 9 disponibili, andando a fondo con il Sassuolo a San Siro (0-2, 20 febbraio) e pareggiando 1-1 a Torino (con il rigore di Ranocchia su Belotti ignorato da arbitro e Var…) e a San Siro con la Fiorentina.
Antonio Conte, nella stagione precedente, aveva fatto a meno dell’Epic nerazzurro in ben cinque occasioni. E, addirittura, due volte (con Benevento e Udinese a San Siro addirittura per scelta tecnica…). Però ha sempre vinto, tra l’altro segnando caterve di gol. Con l’Udinese finì 5-1, con il Benevento 4-0 e al pallottoliere va aggiunto il 4-2 in rimonta al Toro, e le due vittorie con il Sassuolo (0-3 e 2-1 al Meazza). Soprattutto la gara del Mapei (28 novembre) è stata considerata quella della svolta per l’Inter poi scudettata perché Conte, dopo aver sperimentato nelle prime gare di stagione un 3-4-1-2 alquanto “enjoy” (per rispolverare un’epica definizione sul modo di difendere di Hakimi), aveva abbassato il baricentro sprigionando tutta la potenza della LuLa in campo aperto. Inzaghi avrà una settimana per pensare a come affrontare la Roma: sarebbe un delitto non dare fiducia ad Asllani, comprato proprio per fare da controfigura al croato, ma la partita vera si giocherà sulla solidità che mostrerà la squadra in campo. Perché non si può certo mettere sulle spalle dell’albanese (24′ in campionato finora) tutte le responsabilità. Piuttosto l’assenza di Brozovic può essere occasione per responsabilizzare un po’ tutti i giocatori. Anche perché l’Inter è ormai al bivio: o svolta, o affonda.
Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi!