Le ultime due uscite della Nazionale della Serbia in Nations League (contro Svezia e Norvegia) hanno messo in mostra un buono stato di forma da parte di Dusan Vlahovic. L’attaccante juventino si muove e segna in nazionale, dove ritrova lo smalto perduto in bianconero. Anche se due uscite non rappresentano un campione significativo, in queste partite Vlahovic ha effettuato una media di 4 tiri a partita, contro i 3.5 del campionato, mostrando una precisione nei passaggi del 77.8% (a fronte di un dato del 70.5% in serie A). I tifosi juventini si interrogano sul perché di questa trasformazione e su cosa ci sia di diverso per lui fra giocare con il club e scendere in campo con la maglia del suo Paese.
Vlahovic, i numeri con la Serbia
Al di là del diverso contesto, dal punto di vista tattico Vlahovic trova nella squadra di Dragan Stojkovic delle condizioni che attualmente non ha con la Juventus. Per cominciare, il sistema di gioco è diverso. In Nazionale infatti il numero 9 della Juventus viene schierato con un altro attaccante vicino e con un trequartista alle spalle. Sia con la Svezia sia nella sfida contro Haaland e compagni la Serbia si è schierata con un 3-4-1-2 come sistema di base, con Tadic dietro Vlahovic e Mitrovic. In questo modo l’attaccante della Juventus non è stato chiamato a riempire da solo il corridoio centrale del campo in zona offensiva. Soprattutto, Vlahovic ha avuto possibilità di attaccare la profondità fronte alla porta. In questo modo, oltre ad essere più pericoloso, lo juventino riesce ad essere anche più coinvolto nel gioco con i compagni, come si è visto in occasione della terza rete realizzata dalla formazione di Stojkovic. In quella occasione infatti la Serbia, a seguito di una riconquista palla in zona bassa, ha orchestrato un rapido capovolgimento di fronte che ha visto impegnati tutti e tre i propri riferimenti offensivi. L’azione è stata rifinita proprio da Vlahovic, che ha servito un perfetto assist a Mitrovic per la terza segnatura personale del giocatore del Fulham. Pur nella differenza di caratteristiche fra i due, i compiti di Mitrovic potrebbero essere svolti alla Juve da Milik. Il polacco è infatti un attaccante associativo, abile non solo in fase di finalizzazione (due reti realizzate finora in campionato e un dato di 0.41 non-penalty expected goals che lo colloca al settimo posto fra gli avanti dalle sue stesse caratteristiche che giocano nei top cinque campionati europei), ma anche a livello di occasioni create (1.21 expected assist su azione).
Kostic e Vlahovic
All’utilizzo di un compagno sull’ultima linea offensiva, la Serbia aggiunge per Vlahovic un maggior coinvolgimento di Filip Kostic. Anche di questo supporto ha usufruito l’attaccante bianconero nel lungo weekend di Nations League, come si è visto in occasione dell’assist ricevuto dall’esterno ex Eintracht Francorte nella rete che ha aperto le segnature contro la Norvegia. Contro la Svezia inoltre, Kostic è stato il giocatore ad aver recapitato il maggior numero di palloni al compagno di club (6). Un gioco maggiormente proattivo, con un cast di supporto che lo accompagni, potrebbe quindi essere una soluzione per rendere Vlahovi? protagonista anche nella Juve. Il ragazzo di Belgrado è arrivato a Torino a gennaio non come un prodotto finito, ma come un calciatore sul quale è necessario lavorare. L’ex viola non è al momento autosufficiente e va inserito in un contesto che lo aiuti a realizzarsi. Con qualche soluzione vicina al suo attaccante la Juve potrebbe anche migliorare la gestione palla nell’ultimo terzo di campo, zona dove attualmente l’undici di Allegri completa appena il 18% dei propri passaggi, meno anche di Udinese e Verona (29%).
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