Passare il turno in Champions ed entrare tra le prime 16 d’Europa è una necessità per la proprietà, che punta sulla riconoscibilità del marchio. E con la qualificazione incassa 20 milioni subito
L’universo rossonero potrebbe completare il suo giro in tremila e centoquarantanove giorni: l’11 marzo 2014, 3149 giorni fa, vide per l’ultima volta gli ottavi di finale Champions. Il 4 a 1 dell’Atletico Madrid condannò la squadra a un lungo periodo di oscurità, un’eclisse durata oltre otto anni e mezzo. La luce del club potrebbe presto tornare a splendere sulla grande Europa: una vittoria domani sera a Zagabria avvicinerebbe gli ottavi di finale del torneo. Non una conquista matematica (lo sarebbe bissando il successo con il Salisburgo) ma, restando ai dati, una percentuale alta di riuscita. All’ultimo turno potrebbe bastare un pareggio. Gerry Cardinale, imprenditore pratico, basa il successo del suo progetto su altri numeri, molto più ambiziosi: punta ad aumentare gli incassi milionari del club, esplorando nuovi territori e nuove collaborazioni commerciali. In sostanza, rendere il Milan sempre più globale: tornare tra le prime sedici d’Europa è anche per questo una necessità.