E adesso? La domanda arrovella milioni di tifosi bianconeri, tramortiti dall’eliminazione dalla Champions, addirittura con un turno d’anticipo, sperando almeno di finire in Europa League. I numeri sono impietosi: la Juve ha perso quattro delle prime cinque partite stagionali in Champions, un disastro senza precedenti nella sua storia europea. Per la prima volta in Champions League, la Juve ha subito almeno 10 gol nelle prime cinque gare. Per la prima volta, dopo nove anni, la Juve è stata eliminata nella fase a gironi.
Fermiamoci qui per non spargere altro sale sulle ferite di una tifoseria che non sa più a che santo votarsi, consapevole di quanto tormentata e tormentosa sia di distacco dal Napoli capolista dopo sole 11 giornate; 5 punti di distacco dal quarto posto che significa Champions League ed è diventato l’obiettivo minimo del campionato. Lecce (trasferta), Psg, (Stadium) , Inter (Stadium) , Verona (trasferta) e Lazio (Stadium) : mancano cinque partite prima della sosta e la fragilità della squadra è tanto evidente da renderle l’una più complicata dell’altra: pensate soltanto al confronto con il Psg che ha rifilato 7 gol al Maccabi o con l’Inter e la Lazio, fra le più in forma del campionato. Dopo Haifa, Agnelli aveva difeso Allegri affermando come la Juve non sia abituata a cambiare in corsa, ma decida soltanto a fine stagione. Domanda: con questi chiari di luna, può permettersi la Juve di perdere ancora tempo? Già dall’intervallo della partita di Lisbona chiuso sul 3-1 per lo splendido Benfica, le proteste dei tifosi sul web hanno dilagato, #allegriout è l’hashtag tornato prepotentemente di tendenza, ma chi al suo posto?
Sommessa opinione: per ripartire daccapo, per fare la rivoluzione, l’ideale sarebbe Zinedine Zidane e c’è poco tempo per convincerlo, se è vero, com’è vero, che Zizou aspiri a guidare la Francia dopo il mondiale. Un giorno fa ha dichiarato a Rmc Sport: “Tornerò presto. Aspettate un po’, non sono lontano dall’allenare di nuovo”. Oltralpe l’hanno presa come una conferma che sarà lui a succedere a Deschamps, però, nel calcio, mai dire mai. L’operazione Zidane sarebbe molto costosa, considerati gli emolumenti dell’interessato e l’oneroso contratto che lega Allegri ai bianconeri sino al 2025. Ma se c’è uno sforzo che la Juve deve compiere, adesso, è questo: la società degli Agnelli non può più permettersi di sbagliare ancora come ha sbagliato da due anni a questa parte?. Zidane sarebbe l’ideale per lasciarsi alle spalle questo annus horribilis, per ricucire il rapporto con i tifosi, per ricominciare con l’uomo che da tecnico ha vinto tre Champions di fila alla guida del Real. Possono bastare come referenze?
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